sabato 16 marzo 2013

Punto e a capo

Dunque, facciamo il punto della situazione.
Sono a casa ammalata.
Per la seconda volta nel giro di 3 settimane.
Tutta colpa della palestra.
Esco sudata e nel fare quei 70 m che mi separano da casa mi rovino.
Non apro libro da almeno due settimane.
Non scrivo un post da una vita.
E oggi, è terminata la mia pseudo storia con il mio pseudo ragazzo.
Forse, meglio così.
Sicuramente ho bisogno di più affetto, e "amore" e non solo una presenza fisica.
Ma va bene così.
Dopo tutto erano 2 anni e mezzo che continuavamo a fare tira e e molla.
E si sa anche le molle più resistenti si rompono.
Comunque per ora sto bene.
Forse è la consapevolezza che parla.
Il fatto di essermi resa conto ultimamente di non poter costruire nulla di concreto con lui mi aiuta.
Non che sia una cattiva persona.
Tutt'altro.
Non è stato mai cattivo con me.
Solo ho capito che non era la persona giusta per me.
Per me, che non ho un carattere semplice da gestire.
Per me, che sono molto esigente.
Per me, che ho bisogno di delicatezza e dolcezza pur essendo uno scaricatore di porto.
Quindi a 31 anni mi ritrovo a dire "Punto e a capo".
Ciao.






2 commenti:

  1. La consapevolezza.
    È un'ottima cosa, per avere il giusto coraggio.
    Punto e a capo, si aprono nuove f(r)asi.

    RispondiElimina